Aprile 25, 2024

La Chiesa di Santa Maria di Altofonte

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Fu costruita dall’ Abate Cardinale Scipione  Borghese (nipote Paolo V) nel 1633, nel luogo dove sorgeva la chiesa dell’Abbazia cistercense del XIV secolo. La chiesa  ha un impianto ad aula, con copertura realizzata con una volta a ”botte” che si slancia leggera al di sopra delle pareti laterali, nettamente staccata da esse da una grossa cornice che corre tutt’intorno all’edificio e si conclude con un timpano posto sull’Altare Maggiore. Al di sopra del timpano è rappresentata, con stucchi ad alto e basso rilievo, la Gloria Celeste. Al di sotto della cornice, sulla paretedi ingresso e su quella di, fondo, sono raffigurati,su dei riquadri posti in alto,i Quattro Evangelisti. Il presbiterio, rialzato da tre gradini, mantiene la stessa ampiezza dell’aula, da cui è separato da un arco trionfale, appena accennato, posto su due pilastri addossati alle pareti. Una transenna in marmo separava prima l’aula dal presbiterio. In esso si può notare, inquadrato dal timpano, posto al di sopra del già citato Altare Maggiore, un dipinto di grandi dimensioni raffigurante l’Annunciazione, opera, probabilmente, di un allievo dei Novelli;  inoltre, un Coro ligneo e un Organo, sono posti sulle sue pareti laterali. Di notevole interesse sono l’Altare Maggiore in stile barocco, realizzato, in marmi policromi, e le numerose opere d’arte costituite da dipinti e sculture, poste in corrispondenza degli altari. Le grandi tele, che adornano i due altari posti all’ingresso e l’Altare Maggiore, sono probabilmente del periodo in cui la chiesa fu ricostruita e quindi del XVII secolo. Una fitta trama di decorazioni in stucco, in stile tardo barocco, rafforza il ritmo geometrico dell’architettura, caratterizzata sulle parete della navata da un alternanza tra aperture o nicchie laterali (corrispondenti al primo ordine di finestre) e altari laterali, separati da lesene. Un secondo ordine di finestre si apre, in  corrispondenza degli altari laterali e del coro, sulla volta “a botte”. Il primo altare a destra ci fa capire subito che siamo di fronte a una chiesa di origine circestenze: infatti un grande dipinto su tela raffigura la Madonna col bambino e ai suoi piedi, a sinistra, San Benedetto (fondatore dell’ordine dei Benedettini) e, a destra, San Bernardo, il fondatore dell’ordine dei cistercensi (che ha originerai Benedettini). Sull’altare sottostante è posta una scultura raffigurante San Michele Arcangelo, anch’esso particolarmente venerato nei cenobi cistercensi e benedettini e che nel caso di Santa Maria di Altofonte, ricorda la cappella del Palazzo di Ruggero, intitolata a San Michele, e un’antica confraternita intitolata allo stesso Santo. Esso è particolarmente venerato, infatti 29 settembre di ogni anno si celebra la Processione con il suo simulacro. Nel primo altare a destra si può notare un antico bassorilievo datato 1328 (e quindi della primissima fase dell’Abbazia) e una scultura rappresentante  Santa Rosalia, mentre sulla parete sovrastante un dipinto su tela di grandi dimensioni raffigura la stessa Santa Rosalia. Nella prima nicchia a sinistra, dopo l’altare, e posto un gruppo scultureo rappresentante la grotta con la Sacra Famiglia. Nella corrispondente nicchia posta sulla destra è collocata,invece, la statua di Maria Santissima Della Mercede (culto introdotto nel periodo in cui fu Parroco D.Luca M. Zummo, 1810 -1819). Nel secondo altare a sinistra,in una vera e propria Cappella laterale, si può notare un interessante dipinto su lastra d’ardesia (simile stilisticamente ad altre raffigurazioni delle edicole votive), riccamente adornato e raffigurante Maria Santissima Addolorata; ai piedi dell’altare è adagiato il Cristo deposto dalla croce, che viene portato in processione il Venerdì Santo. Inoltre, al di sopra dell’altare, è posto un singolare Crocifisso nero, molto realistico nella rappresentazione, a grandezza reale, del corpo martoriato del Cristo; su questo Crocifisso insiste la legenda che i monaci (che lo avrebbero rinvenuto presso il Baglio Romei) lo vollero dipingere, ma esso riprese questo suo  colore nero che lo caratterizza e ne accentua notevolmente  l’espressività. Sulle pareti laterali di questa Cappella, in due apposite nicchie, sono poste due statue raffiguranti Santa Teresa del Bambino Gesù (sulla sinistra) e San Francesco d’Assisi (sulla destra). Nel secondo altare a destra in una nicchia semicircolare è collocato un gruppo ligneo rappresentante Sant’Anna con la giovane Maria, opera dei primi dell’ottocento dello scultore palermitano Occhipinti; essa fu commissionata dal Rev. D.Bartolomeo Gioito (secondo Parroco di Parco dal 1771 al 1810) come simulacro della nuova Patrona di Parco. Sulla seconda nicchia destra, in  prossimità del Fonte battesimale, e posto il Sacro Cuore Gesù. In corrispondenza,  sul lato opposto, un’apertura collega, con gli attigui locali dell’Antica Sacrestia e con altri facenti  parte dell’Abbazia; al di sotto della Sagrestia  sono presenti alcuni ambienti sotterranei adibiti anticamente alla sepoltura dei monaci (oggi si accede ad essi attraverso una recente scaletta); questi ambienti sono collegati alla Cripta della chiesa (probabilmente più antica dell’antica seicentesco)che a sua volta era accessibile, dalla chiesa superiore uno scalone in tufo ancora visibile ma coperto dalla recente pavimentazione della chiesa. Il portale bronzeo della Chiesa è anch’esso di recente realizzazione(1992), ad opera dello scultore Biagio Governali.

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